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venerdì 16 agosto 2013

Elizabeth Krull

Il telefono squilla... Corro a prenderlo, pensando che potrebbe essere papà, che viene a salvarmi dalla casa di Myrlie e mi dice tutto di questa Elizabeth, e magari andrebbe tutto a posto. Mamma smetterebbe di piangere, Elizabeth sarebbe soltanto un'amica di infanzia e tutto andrebbe bene.
Raggiungo il telefono. "Oh, Elizabeth!", la persona dall'altra parte piange. Non è mio padre. E' mamma.
"Mamma? Sono Bethany. Non Elizabeth."
"Oh, Elizabeth, che stupida sei! Per caso questo è uno dei tuoi tanti nomignoli? Ascolta, Elizabeth, ti ho chiamata per dirti addio."
"Mamma? Non sono Elizabeth. Sono Bethany. Di che cosa stai parlando?"
"Elizabeth! So che sei un po' assuefatta dalle medicine che ti stanno dando in ospedale. Fin dall'incidente, sapevo esattamente cosa sarebbe successo."
"Mamma, per favore, mi spaventi così...", prego. Ma mamma non ascolta.
"Volevo dirti addio, dirti che ti ho voluto bene, anche se non sei più la stessa, e che starai di nuovo con noi non appena sarai...morta".
"Mamma? Sei tu? Mamma, per favore! Dimmi di che cosa stai parlando!", le dico, in lacrime.
"Abbiamo conservato qualcuna delle tue cellule, e faremo una copia esatta di te. Ce ne sono rimaste poche, quindi la prossima sarà anche l'ultima. Sarà come se non fosse mai successo, Lizzy!", la sua voce trabocca di gioia.
Pausa di silenzio. "Cosa intendi dire..?" Sussurro io spiazzata.
"Oh, Elizabeth, vivrai un'altra volta, e sarai esattamente la stessa. Anche mamma e papà. Il tuo tredicesimo compleanno è arrivato, e morirai stanotte, come tutte le altre. Ti voglio tanto bene, tesoro mio. Myrlie ti darà il veleno, quindi potremo procedere." Allora riappende, lasciandomi ad ascoltare soltanto un monotono "bip".
Il mio cuore inizia a battere fin troppo veloce. Sento i passi di Myrlie. Corro fuori dalla cucina e vado fuori. E' allora che mi accorgo che lo zerbino è scomparso. Scritto con un gessetto, tutto in maiuscolo, c'è: "BETHANY: città della resurrezione." E poi, "CLONAZIONE"
La sensazione immediatamente successiva è un dolore penetrante, come un proiettile d'argento nel cervello.



...



"Oh, com'è bella! Come la chiamerete?", dice l'infermiera.
"Non so. Questa mi sembra quella buona... forse Elizabeth".

Blitz

Andrew si svegliò di soprassalto, sapeva cosa era successo e il suo cuore sobbalzò. Il rumore di vetri infranti al piano di sotto aveva fatto lo stesso suono dei suoi nervi.
Era entrata in casa.
Dopo settimane di spionaggio e inseguimenti la creatura aveva finalmente deciso di entrare dentro tramite le porte del patio fatte completamente in vetro. Andrew scivolò fuori dal letto illuminato solo dalla flebile luce della luna che entrava dalla finestra, filtrata dalle tende. Stava ascoltando la creatura, stava ascoltando se era ancora dentro sperando silenziosamente che se ne fosse andata.
Però il rumore delle sue zampe che camminavano sui vetri infransero completamente le sue speranze e confermò la sua peggiore paura. Si stava facendo strada attraverso le stanze della sua casa. Dopo aver realizzato cosa stava accadendo, Andrew, ora tremante, afferrò la sua mazza da baseball di titanio e strisciò al piano inferiore, nel buio. Era deciso ad affrontare quella "cosa" una volta per tutte, sperando segretamente però che sarebbe scappata come suo solito non appena lo avrebbe visto.
Andrew si trovava infondo alle scale, in ascolto. In un primo momento sentì solo il rumore dei vetri rotti che scricchiolavano sotto ai piedi di quella cosa,
poi, per la prima volta, Andrew sentì la Creatura.
Respirava pesantemente, come se la sua gola fosse piena di catarro. L'orribile creatura ringhiò, avvicinandosi pian piano ad Andrew. Quando finalmente uscì dalla cucina i suoi piedi non pestavano più il vetro. Camminava quasi in silenzio adesso, sorprendentemente molto più agile di quanto sembrasse, soprattutto se si notava il modo goffo in cui correva mentre fuggiva da Andrew le prime volte che lo aveva visto.
Andrew sapeva cosa doveva fare. Afferrò saldamente la propria arma e... si sentì come congelato, incapace di muoversi. Sapeva che doveva attaccarlo ma non ci riusciva. I suoi denti, i suoi occhi, la sua pelle.
Umano, ma non del tutto.
Ora la creatura era in soggiorno, si era avvicinata ancora di più e Andrew era ancora troppo spaventato per potersi muovere. Anche se quella creatura non aveva le braccia era l'incarnazione del terrore per il ragazzo in quel momento.
Andrew si trovava in fondo alle scale, tremante. Sentì La Creatura che si avvicinava sempre di più, il suono nauseante del suo respiro distorto e amplificato dal buio che sembrava quasi pece. La Creatura era davvero vicinissima ad Andrew, e lui aveva una sola possibilità per ucciderlo e non aveva intenzione di sprecarla.
La Creatura entrò nella porta che dava sulle scale, Andrew era nascosto proprio a sinistra. Si fece coraggio e colpì quella cosa dritta nel petto con la mazza da baseball. La Creatura barcollò all' indietro, poi si fermò e guardò Andrew, i suoi piccoli occhi sbarrati che scavavano nell'anima del ragazzo.
Andrew sentì un profondo terrore scaturito dalla Creatura, diverso da qualsiasi cosa che avesse mai provato. La Creatura poi emise un sibilo, gorgogliava al ragazzo, mettendo a nudo tutti i suoi denti deformati e nauseanti. La Creatura calciò Andrew sullo stomaco.
Andrew cadde a terra per il dolore, incapace di respirare. Si girò sulla schiena e si appoggiò contro il muro dietro di lui. La Creatura lo fissò mettersi contro al muro, a quel punto si diresse verso di lui e guardò Andrew come se lo stesse giudicando, lì, impotente.
La Creatura saltò sulla sua gamba, rompendogli un osso. Le lacrime cominciarono a scendere dagli occhi di Andrew, era un dolore troppo intenso, pensò, tanto che stava quasi per vomitare.
Andrew, ormai impossibilitato, non sapeva dove andare ne come combattere. La Creatura mise il piede sullo stomaco del ragazzo, premendo verso il basso, gli lacerò la carne con le sue lunghe unghie sporche. Con il piede della Creatura ormai completamente dentro il suo stomaco, Andrew iniziò a tossire sangue. Le lacrime rigavano il suo volto. Svenne per il dolore, e poi è non ci fu più nulla.
La Creatura incombeva su quello che era ormai il suo cadavere insanguinato. Si chinò verso il viso di Andrew, per poi strappare via un pezzo di carne sanguinante dal suo mento, dislocandogli un lato della mascella.
La Creatura continuava a strappare e sviscerare il cadavere di Andrew fino a quando non si sentì soddisfatto e, soprattutto, sazio. La Creatura poi se ne andò... Con calma. Silenziosamente. Con un odio puro e profondo nel suo cuore.
La Creatura se ne andò, nello stesso modo in cui era entrato, attraverso le porte finestre rotte del patio...

GTA e il fotografo suicida

Da grande appassionato di gta san andreas, ho passato molte giornate a cercare tutte le curiosità del gioco, ufo, big foot e tutte le altre leggende metropolitane presenti nel gioco. Ma la maggior parte si sono rivelate false.
Un giorno però ne trovai una interessante, parlava di pedoni che si possono trovare lungo le coste che nordiche dell'isola sud di San Andreas. Ad esempio lungo le coste di Flint Country, vicino Flint Intersection, o anche più verso ovest, nella zona prima di San Fierro. Lungo queste coste, si può trovare un pedone intento a fotografare il cielo, rivolto verso il mare.
Incuriosito, sperando di ricevere qualche bonus o missione secondaria setaccio le coste alla ricerca di persone strane... E' da un po' che gioco e la notte cala anche nel videogame, anche se lì, i minuti sono misurati a secondi, le ore a minuti.
Dopo una breve ricerca, lo trovo. E' un uomo giovane, intento appunto a fotografare il cielo. Scatta qualche foto... io mi avvicino. Mi guarda un po', come fanno tutti i pedoni del gioco a cui ti avvicini, sostanzialmente. E pronuncia qualche frase, apparentemente nulla di strano.
Apparentemente...
Cerco di capire bene cosa dice, le solite frasi in inglese che dicono tutti i pedoni? Uhm no... pronuncia frasi che non ho mai sentito pronunciare da nessun'altro personaggio del gioco. Pronuncia una o due frasi.
Prima di incamminarsi verso il mare, gettarsi in acqua e morire affogato. Sono sorpreso da questo comportamento anomalo, infatti i pedoni non si suicidano nel gioco, tanto meno dopo aver scattato fotografie al cielo.
Mi allontano dalla costa, aspetto qualche minuto e ricontrollo. Ma non c'è nessuno. Così spengo la console e decido di ritentare dopo qualche ora...
Riavvio il gioco, tutto normale, ricontrollo le coste, ed eccolo lì. Sempre a fotografare il cielo.
Mi avvicino.
Ascolto bene le sue parole. All'inizio dice frasi stupide, ripetute spesso da altri pedoni del gioco...
Poi frasi strane.
Dopodichè lentamente, si uccide tuffandosi in mare.

Fisso il suo cadavere galleggiante nelle acque, poi il cielo notturno.
 <Ci osservano. Sono pronti. Arriveranno.>
E poi si abbandona alla morte.
Quasi rabbrividisco.
Cerco di distrarmi e proseguo con le missioni del gioco. Il giorno dopo torno a cercare strenezze sulle coste. Come se quell'uomo non mi fosse bastato.
Ed eccolo lì, un altro pedone, stavolta più anziano.

Mima le stesse azioni del fotografo del giorno prima, e ripete le stesse cose.
<Ci osservano.Sono pronti. Arriveranno.>
Cammina lentamente verso le acque mortali... Stavolta provo a puntargli un'arma contro.
Allora lo uccido io, poco prima che finisca in acqua.

mercoledì 14 agosto 2013

Il Diacono

Il Diacono, conosciuto anche come Il Ridanciano o Luna Rossa, è un essere raccapricciante del paranormale. Si manifesta sotto le false sembianze di un uomo coperto da una pesante cappa nera.
Generalmente appare come un vecchio con cappuccio e mantello, capelli d'argento, occhi grigi e lievemente cerchiati di nero, labbra sottili. Anche se indossa sempre una cappa si capisce che è molto magro e alto. Nessuno conosce però la sua vera identità, sembra che la cambi nome ogni volta che debba nutrirsi.
Quando si manifesta nella sua vera forma i suoi occhi si incavano e dalle orbite fuoriescono filamenti neri. Gli stessi spuntano dalla bocca del Diacono, la quale si deforma in un sorriso sproporzionato (da qui il nome Ridanciano), mentre dalle maniche e da sotto la cappa escono lunghi e scuri tentacoli. 
Stranamente le sue comparse sono legate al fenomeno della Luna rossa. Probabilmente è per questo che in molte culture questo misterioso avvenimento è sinonimo di cattivo presagio. Molto spesso il suo manifestarsi è accompagnato da insolite coppie di luci nell'oscurità, paragonabili agli occhi dei predatori illuminati dai fari di un auto.
Non si conoscono i pieni poteri del Diacono, ma alcuni raccontano che sia in grado di spostarsi molto velocemente, come se levitasse nell'aria, e che i suoi tentacoli possano crescere e ritrarsi quando necessario. Ogni vittima del Diacono è caratterizzata da un particolare inquietante, la sua testa è mozzata. Nessuno sa il perché di questo fatto.
Di seguito sono riportate alcune tra le testimonianze delle manifestazioni del Diacono:
- Anno Domini 1254, abbazia di Chiaravalle, Milano: 
Stanotte la Luna si è tinta di rosso. Non pochi sono in agitazione. Tutti si domandano cosa significhi questo strano avvenimento, già riportato negli annali degli antichi. Un segno? O forse un presagio? Senz'altro nulla di buono [...]
Suonano le campane, un fatto orribile è accaduto. Un cittadino è stato trovato privo di vita e del capo appena fuori dalle mura. Le guardie hanno detto di aver visto in lontananza un demone vestito di nero scomparire nella boscaglia. Sapevo che la Luna di sangue avrebbe portato lutto in città.
- 2 Yax 2 Kan... Templio Maya, Yucatán:
Come previsto oggi si è verificata un altra eclissi di Luna. Stavolta però non è scomparsa alla vista, ma si è colorata di rosso: fenomeno strano che i grandi sacerdoti interpretano come un segno divino. Il segno che un dio della morte scende sulla terra per punirci. Ed in effetti alcune morti ci sono state: diversi coltivatori sono stati trovati senza testa appena fuori da un campo di mais.
- 17 Dicembre 1870, diario di bordo del capitan Adam Shire:
Un demone ci ha fermati, navigavamo per il Canada ma un demone ci ha fermati. Nessuna stella in cielo, solo una Luna malvagia, iniettata di sangue. Poi lui è comparso e ci ha detto di cambiare rotta: non l'abbiamo fatto. Il mattino successivo uno dei marinai è stato trovato senza testa nella sua cabina. 
La sera l'individuo è ricomparso. Ci ha nuovamente intimato di cambiare rotta. L'abbiamo fatto. Non perché un monaco incapucciato ce l'abbia chiesto, ma perché sotto al capuccio vi stava la testa del nostro amico scomparso.
- 20 Settembre 1943, complesso Riese, Wencelsaus, Germania:
Stavamo lavorando ad un nuovo progetto per il Führer: un meccanismo capace di spostare nello spazio e nel tempo le persone. Diversi i vani tentativi in cui le cavie rimanevano carbonizzate o si verificava un cortocircuito.
Una sera di Luna rossa però, durante un test, le strumentazioni impazzirono e il macchinario si avviò da solo. Con grande stupore di tutti dentro alla campana teletrasportatrice comparve un uomo. Indossava un lungo mantello nero. Subito una risata distorta uscì dalla sua bocca. Una guardia si diresse verso di lui ma, con grande orrore di tutti, fu catturata da un nero tentacolo che uscì da sotto la cappa del monaco. I due scomparvero dentro al teletrasporto mandando in black out il complesso.
Il giorno dopo, una volta ripirstinata l'energia, il teletrasporto si riattivò da solo e dentro alla campana comparve nuovamente qualcosa. Era il corpo, privo di testa, della guardia scomparsa la notte prima. 
Interrompemmo gli esperimenti...
- 6 Agosto 2008, Riverbemd North, Montana, dalla spiegazione fornita alla polizia:
"Ieri notte mi trovavo in macchina da solo, guidavo verso casa. Dovevo fare 170 km circa; ero partito alle undici e contavo di tornare per l’una e mezzo. Poi ci fu l’imprevisto. 
Ero circa al settantesimo o ottantesimo chilometro, quando d’improvviso trovai, fermo sull’autostrada, un uomo, la sua macchina poco distante. Sembrava un frate o qualcosa del genere. Mi chiese aiuto, non potevo negarglielo, sarebbe stato inumano, ma non mi fidavo ed ero preoccupato. L’uomo, sulla cinquantina, occhiali e occhi grigi, mi disse di aver avuto un problema all’auto e che aveva necessità di un passaggio. Lo feci salire, ma ero ancora diffidente. Lui ringraziò ed entrò in macchina.
Durante il viaggio parlammo, gli chiesi che problema aveva avuto, da quanto era fermo in strada e dove fosse diretto. Rispose a ogni mia domanda. Ad un tratto mi fece notare qualcosa di singolare: la Luna era rossa. Poche volte avevo visto questo strano fenomeno, ma ogni volta la cosa mi da un senso d’inquietudine e angoscia. Parlò, disse che secondo alcune vecchie leggende e antiche tradizioni popolari la Luna rossa è sinonimo di sventura e strani accadimenti. “Non credo in queste cose, sono solo superstizioni e favole per bambini” dissi. “Forse, ma ogni storia ha un fondo di verità..."
Ciò mi inquietò non poco, ma continuai a guidare come se nulla fosse.Ad un tratto iniziai a scorgere in lontananza delle flebili luci, come due occhi animali illuminati dai fari. Ma quando mi avvicinavo abbastanza per vedere cosa fossero, scomparivano. Ha notato quelle strane luci..." mi ero girato verso il passeggero ma vidi che stava dormendo. D’un tratto la Luna fu coperta da alcune nubi, ed io accesi la radio per distrarmi.
Il viaggio proseguiva, ero al centodecimo chilometro. Una curva. Svoltai… Mi trovai davanti la Luna rossa. Grande, terrificante, bassa all’orizzonte, sembrava tremolare in modo inquietante. La radio iniziò ad avere problemi, era piena di interferenze, strane distorsioni dell’audio. Le luci sulla strada diventavano sempre di più… “Santo Dio!” gridai e sobbalzai. Mi ero voltato verso il mio finestrino e avevo visto due di quegli occhi luminosi vicini, vicinissimi all’auto. Non se ne andavano, continuavano a seguirmi! Ero in preda al panico. Mi girai allora verso il mio passeggero per svegliarlo e avvertirlo… era scomparso. “No, no, no, no!” urlavo disperato.
Accellerai… Sentii un rumore dentro le orecchie, era il battito di un cuore. Il mio? Quello di qualcun altro? Diventava sempre più forte. Ora si erano aggiunte altre luci vicino ai vari finestrini dell’auto. Imprecavo, chiudevo e riaprivo gli occhi credendo di sognare, suonavo il clacson… L’orologio si era bloccato. Vidi la Luna tremare distintamente davanti a me… Poi d’improvviso il fatto.
Davanti a me avevo una curva, oltre quella un campo di grano. Era ancora lontana ma notai qualcosa muoversi velocemente e uscire dal campo… Pochi secondi, la figura si materializzò davanti a me… era il mio passeggero. Era coperto di sangue e dagli occhi e la bocca fuoriuscivano neri e sottili tentacoli.
Sorrise...
Poi lo schianto. Non ricordo nient'altro."
 

 

The Theater

Avete mai sentito parlare di un vecchio gioco per PC intitolato "The Theater"? No, non penso. Probabilmente perché molte persone insinuano addirittura che non sia mai esistito. Era un vecchio gioco che venne rilasciato più o meno nello stesso periodo in cui uscì Doom. Oggi , semmai cercaste di recuperarlo, lo trovereste solo in obsoleti CD-ROM, i quali, spesso e volentieri, non contengono in realtà il gioco in questione. Le vere copie legittime che dicono vennero rilasciate molto tempo fa, avevano una copertina bianca con su disegnato nulla a parte la figura di quel che poi venne chiamato "il Ticket-Taker" (letteralmente, il Bigliettaio).  
E' un semplice e miseramente disegnato uomo caucasico, calvo, con grandi labbra rosse ed indossa una giacca rossa sopra una maglia bianca, e calza pantaloni neri. E' completamente privo d'emozione o espressione, sebbene alcuni dicano che se si rompe il disco e si guarda di nuovo la copertina, la sua faccia apparirà arrabbiata, ma questa viene spesso considerata come una superstizione minore. Ciò che appare strano riguardo "The Theater", invece, è che non compare il nome di alcuno sviluppatore nella custodia, e neppure una descrizione del gioco a retro. C'è semplicemente il Ticket-Taker su entrambi i lati della copertina.
Il gioco divenne noto per la sua particolare incapacità di installarsi correttamente. Il processo d'installazione blocca il computer nel momento in cui il proprietario del gioco raggiunge la schermata dei Termini d'uso. Un'altra peculiarità strana riguardo questa licenza è che ogniqualvolta dovrebbe essere nominato il nome del team di sviluppo del gioco, viene mostrata semplicemente una linea bianca. Nonostante tutto, molte persone hanno affermato di possedere il gioco in CD originale dicono di aver superato l'ostacolo della difficoltosa installazione semplicemente riavviando il proprio PC alla schermata dei Termini d'uso, con il disco ancora all'interno. Poi al riavvio viene loro suggerito di premere ACCETTO, quindi continua l'installazione. Fatto questo, il gioco inizia senza alcuna introduzione tranne un menù principale che è una approssimativa riproduzione dell'esterno di un cinema, posizionato su una strada deserta. Il titolo svanisce e appaiono tre bottoni principali da scegliere: "NUOVA PARTITA, CARICA, OPZIONI". Selezionando OPZIONI il gioco crasha immediatamente e CARICA si dice non funzioni affatto, neanche se si ha già giocato e salvato non accadrà nulla se lo si clicca. L'unico tasto funzionante sembra essere NUOVA PARTITA tra quelli del menù. Una volta selezionato quest'ultimo, si ha la visuale in prima persona. Si è in piedi nell'ingresso vuoto di un cinema, ad eccezione del Ticket-Taker che si staglia di fronte ad un corridoio buio il quale conduce ovviamente alle sale stesse. Non c'è nulla da fare in questo quadro, a parte guardare le mal disegnate locandine, per la maggior parte illeggibili, o interloquire con il Ticket-Taker. Una volta che il giocatore si muove in direzione del Ticket-Taker, una clip sonora di bassa qualità dice "GRAZIE E BUONA VISIONE" e un box di testo ripete la stessa frase. Quindi ci si dirige nel corridoio ma lo schermo diventa gradualmente nero e si torna nell'ingresso vuoto a ripetere le stesse azioni di nuovo.
Tutto ciò potrebbe far sembrare questo videogioco un prodotto orrendo, ma in realtà una serie di cose avvengono se si continua a giocare. Il numero di volte in cui bisogna dare il proprio biglietto al Ticket-Taker prima che succeda qualcosa di strano non è pervenuto. Molti dicono che sia completamente casuale, che potrebbe avvenire nella prima partita o nella centesima giocando a ripetizione. Quello che accade, comunque, ha aggredito psicologicamente alcuni giocatori. La prima stranezza testimoniata è quando il giocatore vede lo schermo dissolversi dopo aver attraversato il corridoio. Questa volta si può notare che il Ticket-Taker è completamente assente. Il giocatore quindi, non avendo alcuna scelta, deve attraversare il corridoio non illuminato. La clip sonora e la vignetta appaiono ugualmente anche in assenza del Ticket-Taker, ma quando ci si inoltra nel corridoio lo schermo non va in dissolvenza. Diventa completamente nero mentre si cammina sempre più in fondo, ma i passi del giocatore si possono udire finchè si tiene preme il tasto sulla tastiera. Coloro che affermano di aver usato il gioco originale, rivelano di aver percepito un disagio estremo a camminare nel corridoio, anticipando emotivamente che sarebbe accaduto qualcosa di terribile. Ad un certo punto, il giocatore è impossibilitato a proseguire oltre. Non accade nulla per alcuni minuti finché una strana figura appare, descritta come "il Ticket-Taker ma con una faccia roteante", e rimane ferma davanti al giocatore. I giocatori della versione originale confessano di aver sentito il proprio corpo reagire e irrigidirsi e il loro stomaci contrarsi alla vista dell'omino (che è stato appropriatamente nominato "l'Uomo Girandola" - letteralmente l'Uomo con la Testa che Ruota). Non accade ancora nulla mentre l'Uomo Girandola osserva. Poi si ode uno stridio acuto mentre il gioco va in panne momentaneamente. Dura per qualche minuto, con lo stridio sempre ben percepibile. Poi il giocatore è bruscamente riportato nell'ingresso con tutta la grafica e il comparto audio tornati alla normalità.
Il gioco continua normalmente per un altro paio di "cicli", alcuni dei giocatori dicono
che in questo caso l'Uomo Girandola apparirebbe brevemente all'angolo dello schermo con un vivace gridolino. Quindi, ad un certo punto dopo aver incontrato l'Uomo Girandola, il giocatore vede il Ticket-Taker passeggiare avanti e indietro (sebbene non vi sia alcuna animazione - le figure sono completamente statiche, perciò si muove sullo schermo soltanto a scatti) con gli occhi sgranati e la bocca aperta a simulare un'espressione preoccupata. Certi giocatori hanno notato che le locandine dei film vengono in questo caso sostituite da immagini dell'Uomo Girandola, che causò in loro l'istinto di distogliere la visuale dai poster per interagire con il Ticket-Taker. Poi ancora, si può udire una clip musicale diversa, di scarsa qualità, ma la vignetta in fondo allo schermo trasmette nient'altro che messaggi corrotti, che qualunque cosa significhino risultano completamente illeggibili. A causa della qualità estremamente bassa del suono, ciò che il Ticket-Taker dice in questo punto del gioco è dibattuto, ma è comunemente assodato che la frase pronunciata è "NON RAGGIUNGERAI MAI GLI ALTRI LIVELLI". A questo punto lo schermo va nuovamente in dissolvenza e il giocatore viene riportato ancora una volta all'ingresso , ma il Ticket-Taker è assente e il corridoio appare murato da una parete spessa fatta di mattoni. Toccare il muro causa il crash immediato del gioco. Tutte le copie originali de "The Theater" sono state perdute o distrutte.
Il gioco ha 2 finali, per il primo con il muro di mattoni, dovremmo parlare con il Ticket-Tacker quando ha la espressione preoccupata e andando in fondo al corridoio arriveremo all' muro di mattoni che ci farà crashare il gioco ,il secondo finale invece, se non parliamo con il Ticket-Tacker, passando attraverso una locandina con l'immagine dell' Ticket-Tacker il personaggio arriverà in una piccola sala, con delle poltrone rosse, in cui si vede un film, il film dura pochi secondi,in cui si vede solo un omino nero che si muove, alla fine dell' film nella sala comparirà il Ticket-Tacker con gli occhi sgranati e un sorriso felice, in questo caso, l'unico modo per uscire dalla sala sarà parlare con il Ticket-Tacker, che ci dirà "Close your eyes and turn with me"(Chiudi i tuoi occhi e gira insieme a me),ciò farà crashare il gioco.
Nonostante tutto, la parte più inquietante è il fatto che ognuno dei giocatori che ha avuto modo di provare la versione originale di questo videogioco, asserisce di avere occasionalmente una breve visione dell'Uomo Girandola spuntare all'angolo dei loro occhi..

Super Mario 64

Ho sempre amato Super Mario 64 fina da quando ero un bambino. Mi ricordo ancora di quando ci giocavo a casa di mia zia per tutto il tempo. Bene, un giorno un pop-up comparì dal nulla mentre guardavo un gameplay su youtube. Mi sono spaventato un po', e stavo per chiudere la finestra, quando ho realizzato che era un sito che offriva una copia in ottime condizioni di Super Mario 64. C'era la foto e tutto. Solitamente non mi fido di queste cose, ma la sensazione di nostalgia mi sopraffece, e ho voluto acquistarlo.
L'intero affare era peculiare, a cominciare da come il proprietario del gioco volesse che l'acquirente inviasse una busta contenente $10 ad un indirizzo nel sito, invece di utilizzare un sistema di pagamento come PayPal. Quello che rendeva le cose ancora più strane era che, quando ho cercato di accedere nuovamente al sito (scrivendo l'URL) dopo aver incontrato... problemi con il gioco, la pagina risultava introvabile.
Pochi giorni dopo aver mandato i 10$, ho ricevuto un pacco contenente il gioco. La prima cosa che ho notato quando ho aperto la scatola, era che lo "sticker ufficiale" con Mario che volava nell'aria era apparentemente stato staccato. Al suo posto c'era un pezzo di nastro adesivo con su scritto rozzamente "Mario" con un pennarello indelebile. Mi sentivo un po' truffato, ma se il gioco funzionava, in tal caso non mi importava.
Ho tirato fuori il mio Nintendo 64 e messo la cartuccia al suo interno. Lo schermo si è acceso, con la familiare faccia di Mario che si poteva allungare e rigirare senza scopo. Ho riso dei risultati ottenuti come da bambino, e ho deciso di pasticciare un po' in ricordo dei vecchi tempi. Ho mosso il cursore sull'orecchio di Mario, e l'ho tirato fino a fargli avere proporzioni elfiche. Stavo per fare la stessa cosa con l'altro orecchio, quando la TV improvvisamente ha iniziato a produrre statico. L'intera testa di Mario ha iniziato a deformarsi e rigirarsi in modi che non sapevo nemmeno essere possibili. Effetti acustici casuali del gioco hanno iniziato ad essere riprodotti insieme allo statico. Mentre tutto questo accadeva, potevo sentire una debole voce sussurrare in giapponese. La voce stava balbettando e piagnucolando.
Ho immediatamente spento il gioco e riprovato ad accenderlo. Non mi sono dedicato alla faccia di Mario, questa volta. Ho solo selezionato un nuovo file e iniziato a giocare.
Quando ho selezionato il file, il gioco ha saltato il monologo di apertura di Peach e il cortile esterno. Mario era semplicemente nel castello. Ancora più angosciante, Bowser non diceva nulla. Ho provato a ignorare la cosa e giocare ugualmente. Tuttavia, ho notato anche che non c'era nessuna musica. Solo un silenzio di tomba. Non c'era neppure qualche Toad in giro con cui parlare. L'unica porta in cui poteva entrare era la Battaglia di Bob-ombe. Le altre porte non rispondevano nemmeno ai controlli.
Il dipinto della Battaglia di Bob-ombe non era il solito. Era solo una tela completamente bianca. Stavo ancora cercando di convincermi che fossero solo lievi difetti, e che non avrebbero avuto effetto sul gameplay. Una volta entrato, l'immagine cambiò improvvisamente dalla tela bianca al dipinto della Terra di Lava Letale. Hai presente, quell'immagine un po' inquietante della fiamma con il sorriso diabolico? Ecco, è stato in quel momento che ho iniziato a insospettirmi davvero.
Comparve il menu per selezionare la missione, e un altro strano particolare era presente. Invece di "", la missione era chiamata "TURN BACK". Non avevo idea di cosa avrebbe comportato premere A, ma l'ho fatto.
Il livello sembrava normale. Tutto era come lo ricordavo. Pensavo di poter finalmente godermi il gioco preferito della mia infanzia. Ma poi l'ho visto. Luigi. Ero assolutamente scioccato. Non era mai stato presente in questo gioco. Non si trattava nemmeno di una modifica sul model di Mario. Sembrava essere un model totalmente originale. Luigi stava semplicemente lì, finchè non ho cercato di avvicinarlo. Ha iniziato a correre a una velocità inaspettata. L'ho inseguito, attraversando il livello. Mentre lo inseguivo, accadevano strane cose. Ogni volta che prendevo una moneta, i nemici e la musica diventavano più lenti, e lo scenario diventava più scuro e inquietante. Peggiorava gradualmente, finchè non ho raccolto una moneta da cinque. A quel punto, la musica si è fermata. I nemici giacevano a terra, come se fossero morti. Ero davvero spaventato, ma ho continuato a dare la caccia a Luigi.
Sono salito sulla collina. Non è caduta alcuna palla di cannone. La cosa non mi sorprese per niente, arrivato a questo punto. Luigi era sempre fuori della mia vista mentre correvo. Una volta che ho raggiunto la vetta, ho trovato un'altra cosa fuori posto. Un piccolo cottage era tutto ciò che si poteva vedere in cima alla collina. Luigi era introvabile. Il cottage era di certo di stile un po' vecchio, per essere in un gioco di Super Mario. Era vecchio, semplice, e diroccato. Senza badare alla mia paura, sono entrato nel cottage.
Appena la porta si è chiusa, una disturbante immagine di un Luigi impiccato è comparsa con un terribile e spaventoso suono. Sembrava lo stridio di un violino accompagnato da un forte rumore di tasti del pianoforte. Mario è caduto sulle sue ginocchia, e ha singhiozzato per circa cinque minuti. Poi lo schermo si è oscurato.
Sono tornato al castello. Mario era appena crollato fuori dal dipinto. L'immagine passa dal ritratto Lava-Land fino all' immagine di Luigi che s' impicca. La stanza era diversa questa volta. Era ormai un piccolo corridoio. Rospi con espressioni vuote e vesti bianche erano allineati ai lati del corridoio. Il loro era un altro dipinto dalla parte opposta che mi spaventava. Era una foto della mia famiglia. E' stata una foto molto, molto recente. Mi sono ricordato che quella foto era stata fatta 7 giorni fa
Stavo per spegnere l' N64. Non c' era altro modo. Tuttavia, quando lo spensi, il gioco continuava. Ho alzato ed abbassato continuamente la levetta, senza alcun risultato. Ho provato staccando tutto il sistema, ma il gioco continuava imperterrito. Riuscivo addirittura a controllare Mario. Non potevo lasciarlo per sempre... così ho continuato a giocare. Sono andato alla foto della mia famiglia, e una missione si avviò. Questa era chiamata "Corri, Non camminare". Ho selezionato la missione.
Il livello è iniziato in un corridoio invaso da piattaforme galleggianti sull'acqua. Mario era atterrato su uno di questi, e la fotocamera era accesa per mostrare cosa c'era dietro. Un vuoto color nero si stava avvicinando lentamente a Mario. E sembrava non essere nulla. Non sembra nemmeno di grafica fine. Solo un gigantesco ammasso di blocchi neri. Ho iniziato a saltare da una piattaforma all'altra. Senza obiettivo in vista, ho continuato a correre, il buio lentamente e inesorabilmente guadagnva velocità. Questa continuava ad avanzare per minuti che sembravano ore. Iniziavo a dubitare che non ci fosse nessuna fine. Mario girava intorno. Infine, il nulla inghiottì Mario. Quest' ultimo non emise nemmeno un urlo
Mario è caduto dal quadro e si è ritrovato nel castello. Ho perso una delle mie 3 vite. La stanza era diversa. Alcuni dei rospi erano spariti, e il dipinto appariva diverso. La mia famiglia ed io eravamo nelle stesse posizioni, ma i nostri corpi sono stati parzialmente decomposti. Sembrava troppo reale per essere photoshoppata. Sembrava più come se qualcuno avesse preso i nostri corpi e li avesse messi lì
Indipendentemente da ciò, ho saltato nel quadro di nuovo. Mario era in una piccola stanza. C'era ancora una sola missione disponibile. Si chiamava "Sono qui". scritto proprio così. Ho selezionato la missione e mi preparai al peggio. Mario atterratò in una piccola stanza buia. Non c'è nulla di visibile fuori. La stanza era vuota tranne che per un pianoforte in un angolo. Sapevo che cosa significava. Sono rimasto bloccato là con il piano malvagio. Mi sono avvicinato ed ha iniziato a darmi la caccia come sempre. Non riuscivo a infliggere danno al piano, così non ho avuto altra scelta di lasciare Mario a subire danni.
Quando ha perso tutta la sua salute, l'animazione della morte non è apparita come al solito. Mario era stato appena sbranato dal pianoforte. Cadde in mezzo al suo sangue e vidi delle budella per terra, e la macchina fotografica panoramica per un po' di tempo mostrò il suo cadavere. Una versione distorta del merry-go-round con la musica di Haunt Big Boo iniziò mostrando il cadavere di Mario ed una foto di un cadavere in retroimpressione. E 'stato molto inquietante. Iniziai a piangere come vedi l' immagine. Avevo perso un'altra vita.
La foto della mia famiglia era mostrata di nuovo. Eravamo ancora più marci di prima. Spuntai fuori al castello di Peach. Il castello si stava sgretolando. I campi erano in fiamme. Il cielo era nero come la pece. Si sentiva Browser ridere e dei bambini cantare in coro ironicamente "Tu non riuscirai a salvarla!". La cosa andò avanti per molto tempo, fino a quando, un primo piano del volto di Peach accompagnato da un urlo troppo alto interruppe il ciclo senza preavviso. Peach aveva la bocca spalancata, come se urlava, e i suoi occhi erano vuoti, come buchi neri buchi neri.
Improvvisamente, ero di nuovo nel corridoio e Mario era stato riespulso dal dipinto. Ora tutti i rospi erano spariti, e io e la mia famiglia eravamo ripugnanti. Le larve sguizzavano da buchi nella nostra carne. Budella che fuoriuscivano dei nostri corpi. il bulbo oculare di mio padre era sciolto. Era troppo da sopportare, ma qualcosa mi ha spinto a continuare. Ho saltato nel dipinto, con un ultima vita disponibile
Questa volta, non c'era nessun nome per la missione. Solo uno spazio vuoto in cui il titolo sarebbe dovuto comparire. Ho selezionato la missione, e Mario è atterrato su una piccola isola in mezzo all'oceano. C'era un cartello solitario. E c' era scritto "IMMERGITI". Ho fatto come scritto.
L'oceano era buio e vuoto. Non c'erano pesci. Non ero nemmeno in grado di vedere qualcosa in acqua oltre a Mario. Ho nuotato verso il basso. Ho continuato ad andare per un bel po 'di tempo, ma Mario non era in grado di rimanere senza fiato. Passati dieci minuti circa, ho deciso di ritornare in superficie. Proprio come ho girato Mario, è venuto. Un enorme, e dico enorme anguilla è uscita dal nulla e inghiottì interamente Mario. Ero sbalordito. E 'andato così in fretta che non ero neanche sicuro di quello che ho visto. La schermata di Game Over non si presentò.
La foto della mia famiglia mi fu mostrata di nuovo. Eravamo scheletri ora. Ancora una volta, sembrava molto reale. Non riuscivo a muovere la telecamera dove volevo. Ora la foto era ancora più realistica. Ho spento il gioco. Ho scelto il mio file, ma appena andato sulla foto-scheletro della mia famiglia, ho provato una strana sensazione; come una forza che mi impediva di cancellare il file. Ho deciso di selezionare l' unico altro file salvato. La fotocamera, ancora una volta incentrata sulla figura dello scheletro, ma questa volta erano in una posizione diversa. Come se quella non fosse stata la mia famiglia, ma un' altra.

martedì 13 agosto 2013

Mr.Mix

Qualcuno di voi ricorda un vecchio gioco PC dei primi anni '90 chiamato "Mr. Mix"? E 'principalmente un gioco di digitazione (simile a Mario Teaches Typing) dove si devono digitare le parole in una casella per far mettere ad uno chef (il titolare Mr. Mix) gli ingredienti in una terrina. A differenza dei maggior parte dei giochi di digitazione, questo gioco è noto per avere una difficoltà insana. Il gioco ha un requisito di "parole al minuto" per ogni livello, essendo di soli 10 al livello uno e 85 al terzo. Dal livello cinque, il requisito raggiunge oltre 500, di fatto rendendo impossibile procedere oltre.
Una delle cose più strane di questo gioco è stata la musica di sottofondo. La musica del primo livello è stato un modello inquietante di ringhi che diventava progressivamente più forte come il livello continuava, causando spesso danni agli altoparlanti dei primi computer che sono stati progettati per gestire volumi estremamente elevati del suono. Il secondo livello non ha la musica. Il sottofondo del terzo livello sembrava una registrazione di qualità estremamente bassa di un asciugacapelli in sottofondo. Gli altri due livelli hanno uno squillo estremamente acuto che ha causato gravi danni ai timpani a coloro che sono riusciti a arrivare così lontano.
Un altro aspetto piuttosto inquietante del gioco era l'aspetto di Mr. Mix. Era grande, dalla faccia rotonda, in sovrappeso, con grandi occhi luccicanti e delle macchie rosse sulle guance. La maggior parte dei bambini che hanno giocato dicono di aver avuto incubi vividi di Mr. Mix parlare loro con voce roca, dicendo loro di dire qualcosa. Tuttavia, nessuno di loro riusciva a ricordare esattamente cosa. Uno psicologo che ha visto molti di questi bambini ha riferito di essere disturbato dalla enorme quantità di terrore sul volto del bambino quando raccontava i dettagli dell'incubo. Molti dei bambini crollarono in lacrime durante la seduta, chiedendo ai loro genitori di "salvarli". Tuttavia, nessun rapporto diretto con il gioco stesso potrebbe essere determinato da questi pochi casi, in quanto non tutti i bambini ha subito gli stessi effetti avversi. 
Per ovvie ragioni, questo gioco non ha venduto molto bene. È rimasto in ombra fino a pochi anni fa, quando alcuni hacker entrarono in possesso di una ROM del gioco e iniziarono a scavare attraverso di essa. Utilizzando dei software sono riusciti a rompere il codice del gioco e bypassare l'impossibile livello quinto. Quello che hanno trovato però era estremamente preoccupante e ha causato la fine dell'indagine per molti di loro. 
Secondo i rapporti di questi hacker il gioco si comporta molto stranamente se il quinto livello viene bypassato. Il gioco va in crash e si chiude violentemente, scrivendo una serie di file nella directory System32 dell'utente. Questi file riportano le immagini di persone con visi orribilmente deformi, che sembrano urlare di dolore e agonia con i loro occhi che sembrano sanguinare e il loro strato esterno della pelle strappata in più posizioni. Se l'utente tenta di eliminare questi file, il computer crasha immediatamente causando danni irreparabili al sistema operativo, in quanto vengono eliminati diversi file della cartella System32.
Gli hacker hanno scoperto che questo processo è stato causato da un solo byte nella ROM del gioco attivato quando il quinto livello è stato completato. Dopo aver rimosso questo byte, erano in grado di passare al livello sesto e finale. Purtroppo tutti gli hacker hanno rifiutato di discutere di ciò che hanno visto nel livello finale. Tutti loro sono diventati paranoici e solitari, rifiutandosi di parlare di tutto ciò che riguarda il gioco e presentando sintomi sorprendentemente estremi di disturbo post traumatico da stress. La maggior parte di loro ha cessato di essere in grado di parlare bene entro una settimana e, entro un mese, tutti sono andati perduti. Tutte le copie rimanenti del gioco sono state distrutte.
Due anni dopo questo incidente un uomo è stato arrestato dopo aver tentato di rapire un bambino di otto anni ed una vecchia ragazza da un negozio di alimentari. Attraverso l'analisi del DNA e delle impronte digitali, l'uomo è stato identificato come uno degli hacker che hanno visto il livello finale del gioco. Indossava un cappello da cuoco bianco e aveva uno sguardo malizioso, e un'indicibile espressione di follia sul viso. Quando è stato interrogato, l'uomo ha detto solo una cosa: "I'm Mr. Mix. Shhh."
Curiosità:
Mr. Mix ha ispirato il personaggio dello chef  Auguste Gusteau nel film "Ratatouille" anche se la Pixar ha più volte negato ciò. La casa cinematografica tende a dare la colpa di questa somiglianza ai pregiudizi fisici sugli chef, da notare però che i due cuochi sono praticamente identici.
  

Gloomy Sunday

Szomorú Vasárnap, o Gloomy Sunday in inglese, è una canzone scritta nel 1933 dal compositore ungherese Rezső Seress. È conosciuta dai più come la "Canzone Ungherese del Suicidio" per via di centinaia (se non migliaia) di suicidi avvenuti dopo l'ascolto del suddetto brano. La stessa canzone è stata riprodotta come cover da diversi artisti, come Billie Holiday, ed è spesso considerata una leggenda metropolitana o una brillante campagna marketing.
La versione mandata in radio, comunque, non è quella originale. Rezső Seress scrisse il brano per cercare di conquistare l'innamorata, che l'aveva lasciato da poco. La canzone riuscii a farli tornare insieme per un breve periodo, poiché poco tempo dopo lei si suicidò lanciandosi dalla finestra del loro appartamento. Rezső non era in casa, quando accadde. La sua amata gli lasciò comunque un biglietto con su scritto "Szomorú Vasárnap".
La canzone venne cambiata prima del rilascio ufficiale. Rezső Seress si suicidò nel 1969, lanciandosi dalla finestra in maniera simile a quella della ragazza che amava.

Il confine

Una volta, una coppia Texana pianificò un weekend oltre il confine messicano per fare un po' di shopping. All'ultimo minuto, la baby-sitter si tirò indietro, così dovettero portare con loro il loro figlioletto di due anni. Sono stati oltre il confine per un'ora, e lasciarono libero il bambino, che corse dietro un angolo. La madre, in seguito, lo cercò, ma era scomparso. La madre chiese aiuto ad un ufficiale di polizia, che le disse di andare al cancello ed attendere. Non comprendendo il perché, eseguì comunque. Circa 45 minuti dopo, un uomo messicano si avvicinò al confine, tenendo il bambino in braccio. La madre gli corse incontro, piena di gratitudine. Quando l'uomo realizzò che quella era la madre del bambino, lo gettò a terra e corse via. La polizia lo stava aspettando. Il bambino era morto, e nei 45 minuti in cui era scomparso, era stato tagliato, tutti i suoi organi erano stati rimossi ed era stato riempito di pacchi di cocaina. L'uomo l'avrebbe trasportato oltre il confine come se stesse dormendo...

I Ritratti

Un cacciatore, dopo aver passato un intero giorno intento nel suo hobby, si trovò nel bel mezzo di un’immensa foresta. Si stava già facendo buio e l’uomo, avendo perso l’orientamento, decise di procedere sempre nella stessa direzione fino a uscire dalla vegetazione sempre più fitta e opprimente.
Dopo ore di cammino, raggiunse una capanna di legno in una piccola radura. Dato che oramai si era fatta notte, decise di vedere se fosse possibile fermarsi a dormire all’interno della costruzione. Si avvicinò e trovò la porta socchiusa.
All'interno non c’era nessuno. Il cacciatore si distese sull’unico letto, pensando che, al limite, avrebbe potuto giustificarsi con i proprietari il mattino successivo.
Guardandosi attorno, si sorprese di vedere tutte le pareti adornate da svariati ritratti, tutti realizzati con un incredibile grado di realismo. Senza alcuna eccezione, mostravano volti in primo piano che lo osservavano con lineamenti contorti dall'odio e dalla malizia. Il cacciatore si sentiva decisamente a disagio e dovette sforzarsi molto per ignorare quei quadri. Girò la faccia contro il muro ed, esausto, crollò finalmente addormentato.
Il mattino successivo, l’uomo si svegliò, si voltò e si guardò attorno, sbattendo gli occhi accecati dalla luce del sole, che sembrava entrare da ogni direzione nella stanza. Guardando verso l’alto, scoprì che la capanna, in realtà, non aveva nessun quadro alle pareti.
C’erano solo finestre......

The Scissor

The Scissor è un serial killer, di origine americana. E' rimasto circa due mesi di fila in una stanza buia, in meditazione in fase REM, immaginando tutte le più grandi fobie che lo affliggevano. Si è creato delle armi letali grazie a delle cesoie da giardino. 
The Scissor è un uomo abbastanza alto, con la pelle grigiastra a causa del troppo tempo passato in una stanza buia. Indossa un impermeabile di pelle chiara, ma lo tiene spesso chiuso per nascondere le cesoie. Le sue armi consistono in un bracciale di ferro, che tramite un ingranaggio interno fa aprire e chiudere le cesoie. Indossa una maschera annerita dal tempo, con un'espressione triste disegnata sopra. Questa lascia vedere solo gli occhi, che sono color fiamme a causa del potere che ha assunto.
Può leggere nel pensiero della sua vittima, scovando le sue paure più inconsce, e assorbendole nei suoi occhi. Grazie all'Occhio dell'Inferno può immagazzinare le paure nelle fiammeggianti palpebre e può farle vedere alla vittima, terrorizzandola a tal punto che questa collassa. In più, grazie a  questo potere, può fare impazzire le vittime con uno sguardo.
Avvistamenti:

4 Ottobre 1987
Un uomo con un impermeabile e una strana maschera si aggira nei quartieri di Dallas. Non sono chiare le intenzioni.

16 Novembre 1999
Strano essere con catene legate dal busto in su e una maschera gira armato di cesoie in mezzo alle foreste Canadesi. 

30 Gennaio 2001
Locali affermano di aver avvistato un uomo dal fare sospetto avviarsi verso dei piccoli quartieri nella periferia di Los Angeles. L'uomo indossa un impermeabile e una maschera.

Adventure Time - Atomica o Sogno-

Come recita la pagina di Wikipedia a esso dedicato-Adventure Time è una serie televisiva d'animazione statunitense creata da Pendlenton Ward (un ex-scrittore e sceneggiatore della serie Le Meravigliose disavventure di Flapjack) e prodotta da Frederator Studios per Cartoon Network. La serie segue le avventure di Finn, un ragazzino dodicenne (all'inizio della serie) e il suo migliore amico Jake, un cane dotato di magici poteri come quello di potersi ingrandire, rimpicciolire o trasformare in numerose forme. Finn e Jake vivono nella post-apocalittica terra di Ooo. Ward descrive Finn come un "energico ragazzo dotato di forte moralità", mentre Jake è ispirato a Tripper Harrison, il personaggio di Bill Murray nel film Meatball-. Esistono varie teorie sull' ambientazione del cartone: molti sostengono si trovi in Scandinavia o nei paesi Baltici mentre altri in un futuro alternativo dove la terra, a causa della guerra dei funghi, si è rivelata capace di donare la magia.
Questa "magia" si può considerare radiazioni emesse durante la guerra atomica. Durante lo svolgimento degli eventi arriviamo alla conclusione che non esiste nulla al difuori del castello di dolci che possa essere amico. Animali malvagi e terribili dotati di poteri strani e vari. Lo stesso Finn ha una caratteristica alquanto particolare. Non possiede il naso, forse a causa di una mutazione. Ipotesi affettata ma sempre plausibile. L' altra leggenda che gira sul mondo di Adventure Time è che tutte le avventure sono un sogno di Fill.
Nel mondo reale Fill , ragazzo solo e trascurato dai genitori, aveva un solo amico, Jake. Dopo la sua morte il bambino cade in depressione cerca di suicidarsi tramite overdose. Finisce in coma  e sogna le sue avventure con il vecchio amico ormai morto...  

lunedì 12 agosto 2013

"Due Fantagenitori"-The Lost Episode "Niente Regole"-

Come ben tutti conoscerete, il cartone Due Fantagenitori, prodotto Butch Hartman, ha come protagonisti due esserini magici, chiamati Cosmo e Wanda, capaci di esaudire qualsiasi desiderio (a patto che esso non infranga delle regole raccolte in un grande libro) a Timmy, un bambino a cui fanno da padrini...
Era nel 1998 che questo cartone era iniziato a circolare per la TVe inizialmente eravamo tutti contenti, compreso Butch, che non si aspettava di avere tutto questo successo.
All’epoca ero ancora precario e facevo lo spazzino nel parcheggio dove il cartone era prodotto. Oltre a fare lo spazzino spesso mi chiedevano di controllare il parcheggio o anche di pulire all’interno della struttura stessa, che non era enorme, ma di dimensione abbastanza grandi.
Era il 24/4 del 1997 (stavano creando ancora i primi episodi) che inizia a lavorare in quel posto. Come tutti gli aspiranti dipendenti, mi fecero fare un giro per le varie stanze dove gli sceneggiatori e i loro aiutanti svolgevano il proprio lavoro. Mi accompagnò Butch Hartman stesso a visitare la struttura.
Mi portò a vedere qualche sketch con Timmy Turner e un fantagenitore (che non era nè Cosmo nè Wanda), per farmi vedere qual’era la sua opera. Sul tavolo c’erano tante altre cassette, tutte con i vari titoli, che il mondo non avrebbe mai visto, in quanto erano tutti video di progettazione.
Butch mi lasciò solo nella stanza e io incuriosito scelsi di vedere i titoli delle varie cassette. Ce n’era una diversa da tutte: innazitutto, a differenza delle altre, vicino al titolo c’era scritto “Stagione 0″ (il nome della prima stagione della serie dei Fantagenitori) e il titolo dell’episodio era “Niente Regole”.
Butch non tornava e allora decisi di chiudere la porta a chiave e di vederlo, sarei stato il primo di tutti a vedere una puntata dei Due Fantagenitori!
Inserisco la cassetta e faccio partire il video. Il video mostrava tutto nero, per questo decisi di andare avanti con il telecomando. Dopo circa 5 minuti di nero insensato, c’è il titolo della puntata, però con una musichetta triste,
diversa da quella che conosciamo noi. La puntata inizia con Timmy, appena tornato da scuola con una F, che viene sgridato dai genitori, che lo cacciano nella stanza. Ad aspettarlo c’è Vicky, la babysitter, che gli comanda di mettere apposto la stanza, mentre lei, che nel mentre è andata in giardino, si poggia su una sdraia con una limonata fresca. A questo punto Timmy, arrabbiato, chiede a Cosmo e Wanda di cancellare il libro delle regole.
Dopo questa scena inizia a rabbrividire, anche se ancora non conoscevo il cartone, sapevo che queste scene e soprattutto questo tema poco rassicurante non facevano parte del film stesso.
Nuovamente ci fu schermo nero, ma questa volta di sottofondo c’erano degli ultrasuoni che devastavano i timpani.
Rinizia il video con ancora gli ultrasuoni. Timmy esprime un desiderio ( apparte gli ultrasioni e gli effetti speciali, il doppiaggio non era nella cassetta) e improvvisamente la babysitter viene mutilata alle braccia dall’inferriata del garage che le era venuta incontro grazie al desiderio di Timmy. Tutta sofferente Vicky sembra di cercare aiuto mentre dalle sue braccia sgorgano zampilli di sangue. Vicky cerca di trovare l’equilibrio e poi va dai vicini di Timmy, i Dinkleberg che, con delle motoseghe, gli tagliano prima le gambe e poi la testa.
La scena mi sembrò così realistica che vomitai per terra. Volevo andarmene, ma avevo nascosto la chiave della porta e non ricordavo dove fosse.
Il filmato andava avanti. Cosmo e Wanda cercano di fermare il giovane Timmy ma è del tutto inutile, ormai non ci sono regole. Nella mani di Timmy compare un lanciafiamme. I genitori erano appena tornati e non sapevano dove fosse la babysitter. Timmy scende e con il lanciafiamme li squaglia vivi. La scena dura circa 5 minuti. Rivomitai per terra nuovamente.
Butch, fortunatamente, era tornato, ma la porta era chiusa a chiave, e dunque era tornato indietro a prendere un mazzo di chiavi di scorta.
L’ultima scena fu la peggiore. Timmy rideva malvagiamente (questa era doppiata) e nel mentre aveva esaudito che Denzel Crocker, il suo insegnante, fosse sopra una macchina della tortura. Timmy, ridendo, prende una segatrice. In circa 2 minuti di sangue e urla, lo taglia a metà e il filmato finisce.
Butch era arrivato troppo tardi. Ero intenzionato a scappare ma non lo feci. Butch Hartman era spaventato più di me, infatti quel filmato doveva rimanere nascosto al mondo. Lì mi offrì un posto di lavoro, seppur da precario. Insieme a Hartman decidemmo di bruciare la cassetta e di dimenticare tutto, anche se per me fu impossibile


Angeli e sangue

Loro sono ovunque.

Statue di pietra a grandezza naturale. Rappresentano degli angeli che si coprono il volto, come se piangessero.

Tanto tempo fa, una ragazza di nome Sally Sparrow stava facendo la babysitter a due bambini. Quando essi si addormentarono, lei chiamò i loro genitori e gli chiese se poteva usare la tv. Loro le risposero di sì, e lei chiese se poteva coprire la statua d'angelo che c'era in giardino, perchè la inquietava. I genitori, però, non avevano  nessuna statua in casa. Sally, turbata, guardò la statua dalla finestra, poi fece spallucce e si voltò.
    
Il giorno dopo furono ritrovati i due bambini e la babysitter... in una pozza di sangue. Avevano il collo spezzato, e non fu trovata nessuna statua.
Questo è solo uno dei tanti casi.
Loro sono ovunque.
Gli Angeli Piangenti sono dappertutto.
Se dovessi vederne uno... non distogliere lo sguardo. Continua sempre a fissarlo. Non battere ciglio.
Buona fortuna.

The Rake

Durante l'estate del 2003, alcuni eventi nel Nordest degli stati uniti riguardanti una strana creatura dalle sembianze umane accesero l'interesse di alcuni media locali prima di un apparente blackout di informazioni. Vennero lasciate intatte pochissime notizie, quasi nessuna in quanto la maggior parte delle testimonianze online della creatura vennero distrutte misteriosamente.

Principalmente nella zona rurale dello stato di New York, presunti testimoni raccontarono storie dei loro incontri con una creatura di origini sconosciute. Le reazioni variavano da livelli estremamente traumatici di paura e disagio, a un quasi infantile senso di curiosità e giocosità. Nonostante i loro resoconti scritti non fossero più presenti, i ricordi rimasero profondamente. Molte delle persone coinvolte hanno iniziato a cercare delle risposte, quell'anno.

Agli inizi del 2006, erano stati trovati circa due dozzine di documenti, datati tra il dodicesimo secolo e i giorni nostri, sparsi in tutto il mondo. Nella maggior parte dei casi, le storie erano identiche. Sono stato in contatto con un membro di questo gruppo e sono riuscito a ottenere qualche stralcio del libro che stanno per pubblicare.

L'ultimo messaggio di un suicida: 1964

"Mentre mi preparo a prendere la mia vita, sento la necessità di alleviare ogni senso di colpa o dolore che sto lasciando con questo gesto. Non è colpa di nessun altro se non sua. Per una volta mi sono svegliato e ho sentito la sua presenza. E una volta mi sono svegliato e ho visto la sua forma. E una volta ancora mi sono svegliato e ho sentito la sua voce, e guardato nei suoi occhi. Non posso dormire senza paura di cosa proverò al mio prossimo risveglio. Non posso mai più svegliarmi. Addio."

Trovate nella stessa scatola di legno c'erano due buste vuote indirizzate a William e Rose, e una lettera senza busta.

"Carissima Linnie,

Ho pregato per te. Ha detto il tuo nome."

Un articolo di giornale (tradotto dallo spagnolo): 1880

"Ho sperimentato il vero terrore. Ho sperimentato il vero terrore. Ho sperimentato il vero terrore. Vedo i suoi occhi quando chiudo i miei. Sono vuoti. Neri. Mi vedono e mi attraversano. La sua mano bagnata. Io non dormirò. La sua voce [Testo incomprensibile]."

Il diario di un marinaio: 1691

"È venuto da me mentre dormivo. Sentivo qualcosa ai piedi del mio letto. Ha preso tutto. Dobbiamo tornare in Inghilterra. Noi non dobbiamo tornare mai più qui, sotto richiesta di The Rake."

Da una testimonianza: 2006

"Tre anni fa, ero appena tornata da una vacanza alle cascate del Niagara con la mia famiglia, il quattro di Luglio. Eravamo veramente stanchi dopo una lunga giornata di viaggio, quindi mio marito e io mettemmo i ragazzi a letto e siamo andati a dormire.

Verso le quattro di mattina, mi sono svegliata pensando che mio marito si fosse alzato per usare il bagno. Colsi l'attimo per sistemare la coperta, ma così facendo lo svegliai. Mi scusai e gli dissi che credevo si fosse alzato. Quando si è girato a guardarmi, è sussultato e ha ritirato i piedi dal fondo del letto così velocemente che il suo ginocchio quasi mi fece cadere giù. Quindi mi ha afferrata e non ha detto niente.

Dopo qualche secondo ad abituarmi al buio, riuscii a vedere cosa causò la strana reazione. Ai piedi del letto, seduto e che ci dava le spalle, c'era quello che sembrava essere un uomo nudo, o un grande cane senza pelo di qualche tipo. La posizione del suo corpo era inquietante e innaturale, come se fosse stato investito da una macchina o qualcosa di simile. Per una qualche ragione, non fui subito spaventata da esso, ma più che altro interessata alle sue condizioni. A questo punto ero in qualche modo convinta che avremmo dovuto fare qualcosa per aiutarlo.

Mio marito teneva le ginocchia tra le braccia, in posizione fetale, guardandomi occasionalmente prima di tornare a osservare la creatura.

In un turbinio di movimenti, la creatura si dimeno buttandosi giù dal letto, e arrancò velocemente vicino al letto agitandosi, finche non fu a pochi centimetri dalla faccia di mio marito. La creatura rimase in un silenzio assoluto per circa 30 secondi (Probabilmente furono 5, ma sembrò molto di più) a guardare mio marito. La creatura quindi poggiò la mano sul suo ginocchio e corse nel corridoio, dirigendosi alla stanza dei ragazzi. Ho gridato e mi sono lanciata sull'interruttore, intenzionata a fermarlo prima che ferisse i miei bambini. Quando sono uscita nel corridoio, la luce della camera da letto era sufficiente a vederlo accovacciato e ingobbito a qualche metro di distanza. Sì è girato e mi ha guardato direttamente, coperto di sangue. Ho acceso la luce e ho visto mia figlia Clara.

La creatura è corsa giù per le scale mentre io e mio marito ci precipitavamo ad aiutare nostra figlia. Era ferita gravemente e parlò solo un'altra volta nella sua breve vita. Disse "lui è The Rake".

Mio marito finì in un lago con la sua auto quella notte, mentre portava nostra figlia all'ospedale. Non sopravvisse.

In una piccola città, le notizie girano parecchio veloci. La polizia ci diede aiuto all'inizio, e anche il giornale locale fu molto interessato. Comunque, la storia non fu mai pubblicata e neanche i telegiornali locali se ne interessarono mai.

Per molti mesi, mio figlio Justin ed io stemmo in un hotel vicino alla casa dei miei genitori. Dopo la nostra decisione di tornare a casa, ho iniziato a cercare delle risposte. Trovai un uomo in una città vicino che aveva avuto un'esperienza simile. Ci siamo messi in contatto e abbiamo iniziato a raccontarci delle rispettive vicende. Lui sapeva di altre due persone a New York che avevano visto la creatura a cui noi ora ci rivolgeremo come "The Rake".

Noi quattro impiegammo due anni interi di ricerca nel web e tra testimonianze scritte per ottenere una piccola collezione di ciò che pensiamo siano racconti di "The Rake". nessuno di essi diede però qualche dettaglio, una storia o spiegazioni.

Un giornale che aveva articoli riguardanti la creatura nelle sue prime tre pagine, e non la menzionò mai più... Un diario di bordo che non spiegava niente dell'incontro, dicendo solo che era stato detto loro di andarsene da Rake. Quella fu l'ultima cosa scritta sul diario...

C'erano, comunque, molti casi dove la visita della creatura era una serie di di visite alle stessa persona. Molte persone dissero anche che essa parlò loro, tra cui anche mia figlia. Questo ci ha portato a chiederci se  Rake ci abbia visitato altre volte prima del nostro ultimo incontro.

Programmai un registratore digitale vicino al mio letto e lo lasciai a registrare tutta la notte, per due settimane. Controllavo morbosamente il suono di me che dormivo ogni giorno appena sveglia. Verso la fine della seconda settimana, ci avevo fatto l'abitudine e ascoltavo le mie registrazioni notturne ad una velocità otto volte superiore al normale. (questo mi occupava comunque un'ora al giorno)

Il primo giorno della terza settimana, pensai di aver sentito qualcosa di diverso. Quello che avevo trovato era una voce stridula. Era Rake. Non posso ascoltarla abbastanza a lungo anche solo da iniziare a trascriverla. Non l'ho ancora fatta ascoltare a nessuno. Tutto ciò che so è che l'ho sentita prima, e ora credo che parlò quando stava di fronte a mio marito. Non ricordo di aver sentito niente allora, ma per qualche ragione, la voce registrata mi portò immediatamente a quel momento.

I pensieri che dovevano essere passati nella testa di mia figlia di lasciarono veramente sconvolta.

Non ho più visto  Rake da quando rovinò la mia vita, ma so che è stato nella mia stanza mentre dormivo. Lo so e temo quella notte in cui mi sveglierò e lo vedrò, a fissarmi."

Jeff The Killer

Jeff e la sua famiglia si erano appena trasferiti in un nuovo quartiere. Suo padre aveva ricevuto una promozione al lavoro, e quindi i suoi genitori decisero che sarebbe stato meglio vivere in un posto più vicino all’ufficio del padre. Jeff e suo fratello Liu non poterono opporsi. Una nuova, bellissima casa. Che non sarebbero riusciti ad amare. Mentre stavano disfacendo i bagagli, arrivò una loro vicina di casa.
“Salve,” disse lei, “sono Barbera, abito oltre la strada , di fronte a voi. Volevo solo presentare me e mio figlio.”
Si girò e chiamò il ragazzo. “Billy, questi sono i nostri nuovi vicini.” Billy sussurrò un timido ‘ciao’ e scappò a giocare nel suo giardino.
“Bene,” disse la mamma di Jeff, “Io sono Margaret, e questo è mio marito Peter, e loro sono i miei due figli, Jeff e Liu.”

Si presentarono anche loro, e Barbera li invitò al compleanno di suo figlio. Jeff e Liu stavano per obiettare, quando la loro madre disse che a loro avrebbe fatto molto piacere. Quando finirono di disfare i bagagli Jeff andò verso sua madre.
“Mamma, perché hai accettato l’invito al compleanno di quel bambino? Se non l’hai notato non sono più un piccolino a cui piace giocare con le macchinine!”
“Jeff,” disse sua madre, “Ci siamo appena trasferiti, dobbiamo fare vedere che siamo disposti a passare un po’ di tempo coi vicini. Quindi noi andremo a quel compleanno ed è finita qui.”
Jeff fece per dire qualcosa, ma si fermò prima che qualsiasi suono potesse uscire dalla sua bocca, sapendo che non poteva fare nulla. Quando sua mamma affermava qualcosa era inutile ribattere. Si rifugiò in camera sua e abbandonò il suo corpo sul letto.
Era lì, che guardava il soffitto, quando improvvisamente si sentì invaso da una strana sensazione. Non era dolore…. Era solo una strana sensazione. La considerò solo una cosa passeggera e casuale. Udì sua madre che lo chiamava dal soggiorno, ed uscì dalla stanza per andare a prendere le sue cose.


Il giorno dopo Jeff scese mollemente giù dalle scale, per fare colazione e prepararsi per la scuola. Quando si sedette al tavolo provò di nuovo quella sensazione. Questa volta era più intensa, e provò un leggero dolore al petto, ma lui anche stavolta lo ricondusse solo al fatto di essersi svegliato presto per andare a scuola. Lui e Liu, finita la colazione, si diressero verso la fermata dell’autobus.
Si sedettero aspettando il mezzo di trasporto quando improvvisamente un gruppetto di ragazzi con lo skateboard volò sopra di loro, a un pelo dalle loro teste. Tutti e due fecero un salto per la sorpresa.

“Hey, ma che diavolo…?”
I ragazzi atterrarono agilmente e si girarono verso di loro. Uno di loro, sembrava fosse il capo, diede un colpetto allo skate col piede e quello gli saltò in mano. Il ragazzo sembrava avere dodici anni, circa un anno più piccolo di Jeff. Indossava una maglietta mimetica e un paio di jeans sdruciti.
"Bene, bene, bene. Sembra che abbiamo della carne fresca."
Improvvisamente apparvero altri due ragazzi. Uno era magrissimo, l'altro era enorme.

"Bene, visto che siete nuovi, vorrei presentarvi agli altri, lì c'è Keith."
Jeff e Liu guardarono il ragazzo magro. Aveva una faccia inebetita, quello che ci si aspetta da una spalla.
"E lui è Troy."
Guardarono il ragazzo grasso, simile ad una vasca di lardo. Sembrava che non facesse esercizio fisico da quando aveva imparato a gattonare.

"Ed io" disse il ragazzo "sono Randy. Ora, per tutti i ragazzini del vicinato c'è una piccola tassa per la tariffa del bus, non so se mi spiego."
Liu si alzò, pronto a prendere a pugni il ragazzo, quando i due suoi amici gli puntarono contro un coltello.
"Tsk, tsk, tsk, speravo che sareste stati più cooperativi, ma sembra che dovremo provare con le maniere forti." Il ragazzo camminò verso Liu e gli prese il portafogli dalla tasca. Jeff sentì di nuovo quella sensazione, ma quella volta era davvero forte, una sensazione bruciante. Si alzò, ma Liu gli fece cenno di sedersi. Jeff lo ignorò e andò contro il ragazzo.

"Ascoltami bene, teppistello, ridai immediatamente indietro il portafogli a mio fratello, altrimenti..." Senza minimamente badare a lui, Randy prese il portafogli, se lo mise in tasca e prese un coltello.
"Oh? E cosa farai?"
Quando finì la frase, Jeff gli diede un pugno sul naso. Appena fece per tenersi la faccia, Jeff gli prese il polso e glie lo spezzò. Randy urlò e Jeff gli prese il coltello dalla mano. Troy e Keith caricarono Jeff, ma egli fu troppo veloce.
Gettò Randy per terra. Keith si scagliò verso di lui, ma Jeff lo evitò e lo pugnalò nel braccio. Keith fece cadere il suo coltello e cadde a terra urlando. Anche Troy si scagliò contro di lui, ma a Jeff non servì nemmeno il coltello.
Semplicemente gli diede un pugno dritto nello stomaco, facendolo cadere. Appena impattò la terra iniziò a vomitare. Liu non fece altro che guardare Jeff, stupefatto.

"Jeff, come stai?" disse soltanto. Videro arrivare l'autobus e seppero che sarebbero stati accusati di tutto. Quindi iniziarono a correre più veloce possibile. Mentre correvano guardarono indietro e videro l'autista correre verso Randy e i suoi.
Appena Jeff e Liu arrivarono a scuola non osarono raccontare nulla di cosa era successo. Tutto quello che fecero fu di sedersi e di ascoltare. Liu pensava soltanto a come suo fratello aveva picchiato i ragazzini, ma Jeff sapeva che c'era dell'altro.
Era qualcosa di spaventoso. Appena sentiva quella sensazione si sentiva potente, aveva solo bisogno di far del male a qualcuno. Non gli piaceva come suonava, ma non lo aiutava a sentirsi felice.
Sentì quella strana sensazione andare via, per il resto della giornata.
Persino quando camminava a casa, a causa degli eventi accaduti vicino alla fermata dell'autobus che non avrebbe più preso, si sentiva felice.

Quando arrivò a casa i suoi genitori gli chiesero come fosse andata la giornata, e lui rispose, con una voce un po’ inquietante, "E' stata una giornata magnifica". La mattina seguente sentì qualcuno bussare alla porta di casa. Scese ed incontrò due agenti di polizia alla porta, la sua madre lo guardava arrabbiata.
"Jeff, questi due agenti mi hanno detto che tu hai attaccato tre bambini. Non era un combattimento regolare e loro sono stati accoltellati. Accoltellati, figlio!" Lo sguardo di Jeff si fissò sul pavimento, mostrando alla madre che era vero.
"Mamma, sono stati loro quelli che hanno puntato un coltello contro me e Liu."
"Figliolo" disse un agente, "abbiamo trovato tre ragazzini, due dei quali accoltellati, ed uno con un livido sullo stomaco, ed abbiamo dei testimoni che provano che tu sei fuggito dal luogo. Ora, che hai da dire in tua difesa?" Jeff sapeva che era inutile. Avrebbe potuto dire loro che lui e Liu erano stati attaccati, ma così non c'erano prove che fossero stati i teppisti ad attaccare per primi. Ma gli agenti avrebbero potuto dire che i due stavano scappando, e veramente lo stavano facendo. Perciò Jeff non poteva difendere né Liu né se stesso.
"Ragazzo, chiama tuo fratello." Jeff non poteva farlo, visto che era stato lui a picchiare i ragazzini.
"Signore, sono... sono stato io. Sono stato io l'unico a picchiare i ragazzi. Liu ha provato a trattenermi, ma non ci è riuscito." L'agente guardò il collega ed entrambi annuirono.
"Bene, ragazzo, sembra che un anno a Juvi..."
"Fermi!" disse Liu. Tutti o guardarono mantenere un coltello. Gli agenti estrassero le loro pistole e le puntarono contro il ragazzo.
"Sono stato io, ho picchiato io quei teppistelli. Ne ho le prove." Alzò le sue maniche rivelando tagli e lividi, come se avesse lottato.
"Ragazzo, abbassa il coltello." disse l'agente. Liu lasciò il coltello e lo fece cadere per terra. Alzò le mani a si avviò verso i poliziotti.
"No Liu, sono stato io, l'ho fatto io!" Jeff aveva le lacrime che gli scivolavano sul volto.
"Huh, povero fratello. Cerca di prendersi la colpa per quello che ho fatto. Portatemi via." I poliziotti portarono Liu alla loro macchina.
"Liu, diglielo che sono stato io! Diglielo! Sono stato l'unico a picchiare quei ragazzi!"
La madre di Jeff gli mise le mani sulle spalle.
"Jeff, per favore, non devi mentire. Sappiamo che è stato Liu, fermati." Jeff assistette impotente alla macchina prendere velocità con Liu dentro. Qualche minuto dopo, il padre di Jeff arrivò nel viottolo, guardando la faccia di Jeff e sapendo che qualcosa andava storto.

"Figliolo, figliolo che c'è?" Jeff non riusciva a rispondere. Le sue corde vocali erano affaticate per il pinto. Invece la madre di Jeff andò dal padre per dirgli la cattiva notizia, e Jeff si abbandonò al pianto sul viottolo. Dopo circa un ora Jeff rientrò in casa, evitando gli sguardi affranti dei suoi genitori, entrambi shockati, tristi e delusi.
Non riusciva a guardarli. Non riusciva ad immaginare cosa pensassero i suoi genitori di Liu, quando in fondo... era colpa sua. Andò subito a letto, cercando di allontanare i recenti eventi dalla mente.
Due giorni dopo, nessuna notizia di Liu dal carcere. Nessuno amico da frequentare. Niente tranne tristezza e sensi di colpa.
Questo fino a Sabato, quando sua madre lo svegliò con un grande sorriso stampato in faccia.
"Jeff, è oggi", gli disse lei, aprendo le tende e permettendo alla luce di entrare nella camera.

"Cosa? Cosa c'è oggi?", chiese Jeff stiracchiandosi.
"Ma come? Il compleanno di Billy!". Jeff si svegliò completamente.
"Mamma, stai scherzando? Non penserai che andrò ad una festa di compleanno dopo quel che...". Una lunga pausa.
"Jeff, sappiamo entrambi cosa è accaduto. Perciò penso che questa festa potrebbe essere ciò che rischiarirà le nostre giornate. E ora, vestiti". La madre di Jeff uscì dalla stanza per andare a prepararsi a sua volta.
Jeff, combattendo contro se stesso, riuscì finalmente ad alzarsi. Mise una maglia a caso e un paio di jeans e scese di sotto. Lì trovò sua madre e suo padre entrambi in abiti eleganti: sua madre in un lungo vestito da sera e suo padre in giacca e cravatta. Non riusciva a capire che senso avesse vestirsi in un modo tanto vistoso al compleanno di un bambino.

"Figliolo... Vuoi andare alla festa vestito così?", chiese la madre di Jeff.
"Sempre meglio che esagerare!", rispose lui, indicando i suoi genitori. Sua madre represse l'impulso di rimproverarlo urlando e lo nascose dietro un sorriso.
"Jeff, noi potremo aver un po' esagerato, ma è così che si va ad una festa per fare buona impressione", tagliò corto suo padre. Jeff sbuffò e si ridiresse verso camera sua.
"Non ho vestiti buoni!", gridò salendo le scale.
"Sbrigati!", rispose sua madre. Ispezionò il suo armadio, cercando qualcosa di elegante da indossare. Trovò un paio di pantaloni neri che teneva per le occasioni speciali e una canottiera. Tuttavia, non riuscì a trovare una camicia da abbinarci. Cercò dappertutto, ma trovò solo camicie a quadri o a strisce e nessuna che potesse abbinarsi ai pantaloni. Alla fine, trovò una felpa bianca buttata su una sedia e decise di indossarla. Scese giù e trovò i suoi genitori già vestiti.
"Davvero vuoi venire così?", chiesero all'unisono. Sua madre diede un'occhiata all'orologio. "Oooh, non c'è tempo per cambiarsi. Andiamo e basta".
Detto questo, spinse Jeff e suo padre fuori casa. Attraversarono la strada per andare alla casa di Barbera e Billy. Bussarono alla porta e poco dopo apparve Barbera, vestita troppo elegante come i suoi genitori. Entrati dentro, riuscirono a vedere solo adulti. Neanche un bambino.

"I bambini sono fuori nel giardino, Jeff. Perché non vai da loro?", disse Barbera.
Jeff uscì nel giardino pieno di bambini. Stavano correndo vestiti con dei costumi da cowboy, sparandosi con pistole giocattolo. Per un attimo pensò di essere finito sul set di Toy Story, o qualcosa del genere. Poi un bambino gli si avvicinò e gli porse una pistola giocattolo e un cappello da cowboy.
"Hey, signoue! Vuoi giocaue?", gli chiese.
"Aah, no... Son troppo vecchio per queste cose". Il bambino lo guardò con un faccino da cagnolino abbandonato.
"Per favoue?", insistette il bambino. "Ok, ok...", rispose Jeff. Mise il cappello e cominciò a far finta di sparare ai bambini.
All'inizio tutto questo gli sembrò terribilmente ridicolo, ma poi iniziò a divertirsi davvero. Poteva non essere un gioco molto intrigante, ma fu la prima volta che riuscì a togliersi Liu dalla mente. Così giocò con i bambini per un po'.

Finché non sentì un rumore. Il rumore di piccole ruote da skateboard. Improvvisamente capì e si girò di scatto, appena in tempo per vedere Randy, Troy e Keith saltare oltre la staccionata con i loro skateboard. Jeff buttò via la pistola giocattolo e si tolse il cappello. Randy lo guardava con odio profondo.
"Ciao. Jeff, giusto?", disse. "Abbiamo dei conti in sospeso".
Jeff notò il naso ferito sulla sua faccia. "Mi sembra che siamo pari. Io ti ho preso a calci in culo e tu hai fatto mandare mio fratello in carcere".

La faccia di Randy si contrasse in un'espressione di rabbia.
"Oh, no! Non mi interessa pareggiare, io voglio vincere. Potresti averci preso a calci in culo quel giorno, ma non lo farai oggi".
Detto questo, Randy si lanciò contro Jeff. Caddero entrambi a terra. Randy tirò un pugno sul naso di Jeff, che a sua volta lo afferrò dalle orecchie e gli diede una testata. Si tolse così Randy di dosso e si rimisero tutti e due in piedi. I bambini urlavano e i genitori si precipitavano a portarli fuori dalla casa. Troy e Keith estrassero due pistole dalle loro tasche.
"Nessuno s'intrometta o vi facciamo saltare la testa!", gridarono. Randy estrasse un coltello e pugnalò Jeff alla spalla.
Jeff urlò e cadde in ginocchio. Randy cominciò a prendere a calci la sua faccia. Dopo tre calci, Jeff riuscì ad afferrargli il piede e lo torse, facendo cadere Randy a terra. Si rialzò e cercò di entrare per la porta sul retro. Troy lo afferrò.
"Serve una mano?". Tirò Jeff per il retro del colletto e lo lanciò contro la porta del patio, distruggendola. Mentre Jeff tentava di rialzarsi, venne nuovamente atterrato con un calcio. Randy lo calciò ripetutamente finché del sangue non cominciò ad uscire dalla bocca di Jeff.
"Forza, Jeff! Combatti!". Afferrò Jeff e lo lanciò in cucina. Randy trovò una bottiglia di Vodka e la ruppe sulla testa di Jeff.
"Combatti!". Rilanciò Jeff nel salotto.
"Dai Jeff, guardami!". Jeff guardò in alto, la faccia ricoperta di sangue.
"Io sono stato quello che ha mandato tuo fratello in carcere!
E ora tutto quel che riesci a fare è restare seduto qui e lasciarlo marcire lì per un anno intero?! Dovresti vergognarti!". Jeff si rialzò lentamente.

"Oh, finalmente! Ora combatti!". Jeff era di nuovo in piedi, completamente ricoperto di sangue e Vodka. Di nuovo quella strana sensazione, quella che non provava da un po' di tempo.
"E cazzo! Finalmente sei in piedi!", disse Randy poco prima di fiondarsi contro Jeff.

Accadde in quel momento. Qualcosa si ruppe per sempre dentro Jeff. La sua psiche era andata; il pensiero razionale era andato. Tutto ciò che poteva fare ora era: uccidere. Afferrò Jeff, lo sollevò e lo abbatté al suolo. Si mise sopra di lui e iniziò a colpirlo con tutta la forza direttamente sul cuore. I pugni provocarono un arresto cardiaco a Randy. Mentre questo cercava di respirare disperatamente, Jeff lo colpiva con sempre maggiore forza. Pugno dopo pugno, Randy cominciava a tossire sangue e dopo aver preso un ultimo respiro, reclinò la testa sulla destra e morì.
Tutti guardavano Jeff. I genitori, i bambini piangenti, anche Troy e Keith. Si ripresero presto dallo shock e puntarono le pistole contro Jeff. Ma lui l'aveva previsto e si era già lanciato verso le scale. Troy e Keith gli spararono contro, ma neanche un colpo raggiunse Jeff. Corse su per le scale, seguito da quei due. Dopo che entrambi ebbero sprecato i loro ultimi colpi, Jeff trovò rifugio in bagno e si accucciò. Afferrò una sbarra di ferro e la staccò dal muro. Troy e Keith si lanciarono dentro con i coltelli pronti.
Troy cercò di colpire Jeff, che però lo evitò e gli spaccò il cranio con la sbarra.
Troy cadde pesantemente, e non si rialzò più.

Rimaneva solo Keith. Era più agile di Troy ed evitò il colpo di Jeff. Gettò via il coltello e lo afferrò dal collo. Lo spinse contro il muro. Dallo scaffale sopra di loro cadde improvvisamente una confezione di candeggina che si sparse su di entrambi. Si sentirono come se stessero andando a fuoco e si misero ad urlare. Jeff si ripulì gli occhi meglio che potè. Riprese la sbarra e la spaccò sulla testa di Keith. Quello, nonostante stesse morendo dissanguato, si mise a ridere.
"Che c'è da ridere?" chiese Jeff.
Keith, tirando fuori dalla tasca un accendino, lo accese.
"Vedi.... è che dopotutto.... ora sei completamente coperto di candeggina e vodka."

Jeff spalancò gli occhi, spaventato, e Keith gli tirò contro l'accendino. Non appena la fiamma entrò in contatto con lui il fuoco divampò veloce, avvolgendo il suo corpo inzuppato. La candeggina reagiva sfrigolando e corrodendo la pelle, che assumeva sempre più un colorito biancastro. Appena il fuoco raggiunse i capelli, Jeff lanciò un urlo.
Non servì a nulla rotolarsi per terra, cercando in ogni modo di spegnere quell'inferno che gli stava consumando il corpo, così corse giù per il corridoio e cadde dalle scale.

Tutti incominciarono ad urlare vedendo il ragazzo in fiamme, finchè non si accorsero che si trattava di Jeff, e cercarono di spegnere il fuoco in ogni modo. L'ultima cosa che vide, prima di cadere a terra quasi morto, fu suo padre che urlava frasi incomprensibili in quel momento, che sfumavano piano piano nel nulla....
Jeff si svegliò.
Si chiese dove fosse, non riusciva a vedere nulla, come se una benda coprisse i suoi occhi.
Fece per togliersela, ma una fitta lancinante lo assalì in ogni parte del corpo, riportando alla mente tutto l'accaduto.

Dove si trovava?
Cercò di alzarsi in piedi tra i dolori e avvertì diversi punti di sutura praticamente in tutto il corpo.
Era... era all'ospedale? Era vivo?

All'improvviso un infermiere entrò nella stanza.
"Non credo proprio che sia il caso di alzarti. Ritorna a letto." disse mentre lo aiutava a distendersi di nuovo sul letto e gli controllava le bende.
Jeff rimase seduto lì, senza poter vedere. Non aveva ancora idea di dove fosse esattamente.
Dopo alcune ore, venne a fargli visita sua madre.

"Tesoro, stai bene?"
Tentò di rispondere ma la bocca rimase immobile.
"Comunque, ho una buona notizia: la polizia ha detto che Randy ha confessato di aver cercato di farti del male, così hanno deciso di rilasciare Liu. Sarà fuori domani pomeriggio.... così potrete stare ancora insieme, voi due."

Nelle settimane successive Jeff fu visitato da praticamente tutta la famiglia al completo. Arrivò infine anche il giorno in cui avrebbe dovuto togliere le bende dal viso, ed erano tutti presenti, per scoprire se avrebbero potuto rivedere il vecchio Jeff. Aspettarono con il fiato sospeso fino a quando l'ultimo lembo di benda rimaneva a coprire il volto.
"Speriamo per il meglio" disse il medico, e scoprì il viso di jeff.
Sua madre lanciò un urlo appena lo vide. Persino suo padre e Liu rimasero di sasso.
"Si può sapere che è successo alla mia faccia?" chiese ansiosamente Jeff. Poichè nessuno gli rispondeva, si precipitò in bagno e si mise davanti allo specchio.
La sua faccia..... era.... diversa. Le labbra erano state bruciate, e al loro posto c'era una sottile linea rossa come la carne.... il suo viso, a causa della candeggina era impallidito completamente e sbiancato a chiazze lungo la parte superiore della fronte e delle guance. Perfino i suoi capelli, in buona parte bruciati, erano passati dal castano ad un nero simile al carbone.
Lentamente si portò la mano al viso.
Al tatto era insensibile, come se stesse toccando del cuoio indurito.

Fissò la sua famiglia, e poi nuovamente lo specchio.
"Beh..." cercò di formulare Liu "N-non è così.. male..."
"Non è così male?" rispose Jeff... "E'... PERFETTO!"
La sua famiglia si stupì a queste parole, mentre Jeff cominciò a ridere incontrollabilmente, senza riuscire a smettere.

"Jeff... stai... bene?" Chiese sua madre.
"Bene? BENE? Non mi sono mai sentito più perfetto in vita mia! Ahahahahahah insomma.... guarda! Guarda il mio viso! Questo... sono io! E' perfetto!" e continuando a ridere si accarezzava il viso, guardandosi nello specchio.
Qualcosa era cambiato nella sua mente. Non era più il Jeff che i suoi genitori conoscevano, ma qualcosa di diverso. Ma questo non lo sapevano ancora.

"Dottore...." sussurrò sua madre "Mio figlio è ancora a posto.... capisce... mentalmente?”
"Credo proprio di sì. Questo è un comportamento tipico di pazienti che hanno assunto una grande dose di antidolorifici. In ogni caso, se il suo comportamento non cambia nel giro della settimana, lo riporti qui e gli faremo un test psicologico."

"Oh, grazie dottore." e rivolta a Jeff: "Coraggio, tesoro. Torniamo a casa."
Questi distolse lo sguardo da se stesso e rispose "Okaaaaaay! ahahhahahah....".
Sua madre gli pose una mano sulla spalla e lo accompagnò a prendere i suoi vestiti.
"Questo è ciò con cui è venuto" disse la signora al bancone, porgendo i pantaloni di seta e la felpa con il cappuccio di Jeff. Sua madre, mentre lo aiutava ad indossarli, notò che erano stati perfettamente ricuciti e puliti dal sangue e dalla cenere. Sembravano quasi.... normali.
Quella notte la madre di Jeff si svegliò... c'era un suono fastidioso, che proveniva dal bagno.
Pensando che Jeff o Liu si fossero sentiti male o qualcosa del genere si precipitò giù dal letto e si diresse velocemente davanti alla porta del bagno. Sembrava come se qualcuno stesse piangendo o.... ridendo?
Aprì lentamente la porta del bagno....
Ciò che vide fu orrendo.

Jeff era là, davanti allo specchio. C'erano macchie di sangue ovunque... e nell'aria un forte odore di bruciato.
All'improvviso quello si voltò.
Aveva preso un coltello e si era inciso un lungo sorriso lungo le guance... e i suoi occhi erano cerchiati di nero e sangue.

"Jeff! C-cosa... COSA STAI FACENDO??? i... i tuoi occhi??"
" Non riuscivo a vedere la mia faccia." rispose normalmente "Ero stanco.... e le palpebre si chiudevano. Ora non lo faranno mai più. Le ho bruciate."
"M-ma..."
"Ti piace il mio sorriso? Prima... prima non riuscivo a sorridere. Faceva male dopo un po'... faceva.. male. Ora sto sorridendo. Guardami."
La madre di Jeff cominciò ad indietreggiare. Quella.... cosa... davanti a lei non era suo figlio. Ne aveva paura.
Questo sembrò turbare Jeff.
“Cosa c'è mamma? Non ti piaccio? Non mi trovi bello?"
"S-sì... figliolo... lo sei" disse. "L-lascia che chiami anche... anche tuo papà, così faremo vedere la tua... l-la tua nuova faccia anche a lui!"
Corse nella sua stanza e scosse il padre di Jeff, svegliandolo, e sussurrò "Caro, presto svegliati! Devi ferma...."
Smise di parlare quando vide Jeff sulla soglia della stanza. Con il coltello in mano.

"Stavi mentendo, mamma."
Liu si svegliò di soprassalto.
Si guardò intorno, ma sembrava tutto tranquillo. Eppure..?
Scrollando le spalle, chiuse gli occhi e cercò di riaddormentarsi.

Appena ad un passo dal sonno, avvertì una strana sensazione. Come se qualcuno lo stesse guardando.
Alzò di nuovo gli occhi. Davanti al suo volto c'era quello completamente tumefatto di Jeff.
Spaventato, cercò di agitarsi e fuggire alla sua presa, ma la paura lo aveva paralizzato.

"Jeff! Io.."
Jeff gli tappò la bocca con una mano, e con l'altra avvicinò il coltello.
"Sshhhhhh...... torna a dormire, Liu.... Torna a dormire."